Il Presepio e l'Epifania 2014
Nella prima foto è raffigurato il Presepio, nella seconda l'Epifania
Il Presepio è stato rappresentato a Greccio da San Francesco ed è così descitto nella Legenda Maior di San Bonaventura (capitolo X, paragrafo 7).
7. Tre anni prima della sua morte, decise di celebrare vicino al paese di Greccio, il ricordo della natività del bambino Gesù, con la maggior solennità possibile, per rinfocolarne la devozione.
Ma, perché ciò non venisse ascritto a desiderio di novità, chiese ed ottenne prima il permesso del sommo Pontefice. Fece preparare una stalla, vi fece portare del fieno e fece condurre sul luogo un bove ed un asino.
Si adunano i frati, accorre la popolazione; il bosco risuona di voci e quella venerabile notte diventa splendente di innumerevoli luci, solenne e sonora di laudi armoniose.
L'uomo di Dio stava davanti alla mangiatoia, ricolmo di pietà, cosparso di lacrime, traboccante di gioia.
Il santo sacrificio viene celebrato sopra la mangiatoia e Francesco, levita di Cristo, canta il santo Vangelo. Predica al popolo e parla della nascita del re povero e nel nominarlo, lo chiama, per tenerezza d'amore, il «bimbo di Bethlehem».
Un cavaliere, virtuoso e sincero, che aveva lasciato la milizia secolaresca e si era legato di grande familiarità all'uomo di Dio, il signor Giovanni di Greccio, affermò di aver veduto, dentro la mangiatoia, un bellissimo fanciullino addormentato, che il beato Francesco, stringendolo con ambedue le braccia, sembrava destare dal sonno.
Questa visione del devoto cavaliere è resa credibile dalla santità del testimone, ma viene comprovata anche dalla verità che essa indica e confermata dai miracoli da cui fu accompagnata. Infatti l'esempio di Francesco, riproposto al mondo, ha ottenuto l'effetto di ridestare la fede di Cristo nei cuori intorpiditi; e il fieno della mangiatoia, conservato dalla gente, aveva il potere di risanare le bestie ammalate e di scacciare varie altre malattie.
Così Dio glorifica in tutto il suo servo e mostra l'efficacia della santa orazione con l'eloquenza probante dei miracoli.
Roma 1927 vince dieci partite consecutive all'inizio del campionato
Roma - Stadio olimpico - 31 ottobre 2013 Roma-Chievo 1-0 gol di Borriello. E' il primo record della presidenza Pallotta (poi contro i bianconeri... che detenevano il precedente record di nove vittorie) e, quando il progetto porterà gli altri potrò dire... io c'ero!
AsRoma vince la Primavera Tim Cup 2011-2012
Roma - Stadio olimpico - 22 marzo 2012 gara di ritorno della finale Primavera Tim Cup 2011-2012. Gara di andata vinta dalla AsRoma, allo Juventus Stadium, per 2-1; la gara di ritorno finisce 0-0. E' il primo trofeo della presidenza DiBenedetto (poi contro i bianconeri...) e, quando il progetto porterà gli altri potrò dire... io c'ero!
Donne del Medio Oriente
Roma anno 2004
Un grido è stato udito in Rama,
Un pianto e un lamento grande,
Rachele piange i suoi figli
E non vuole essere consolata,
Perché non sono più
Dolci donne del Medio Oriente,
Velate con eterni veli,
Stirpi di regali discendenze,
Pilastri di civiltà e religioni
La vetusta Rachele è ancora sul monte,
Sospesa tra cielo e terra,
A piangere e lamentare i suoi morti,
E ode le ninnose ninne delle figlie di Betlemme
Che gridano il loro dolore per la strage degli innocenti
Fa loro eco il fievoloso lamentare
Delle Marie e delle Pie,
Strazianti sul monte Calvario
Ai piedi dell’Agnello, crocifisso per le umane genti
Echeggianti e rumoreggianti, vanno per monti e valli
I singulti delle figlie del terzo millennio
Che piangono, hanno pianto
E piangeranno gli uccisi di tutte le guerre
Dolci donne del Medio Oriente,
Velate con eterni veli,
Il gocciolare degli occhi vostri sono rivoli di sangue
Che aspergano il suolo vostro
Glorificandolo e nobilitandolo
L’acuto grido che accoglie ogni vostro ucciso
E’ simil al grido che accoglie un uomo quando nasce
Grida di donna, dolorose e gioiose…..grida di terreno amore
Grida di donne che non conoscono frontiere né razze e né colore
Perché il soffrire e l’amare è parte integrante di ogni cuore
Che uguaglia e affraterna tutta l’umanità